Ad Ottobre 2022 e Ottobre 2023 vi abbiamo raccontato gli incontri di Franco, socio e consigliere della nostra Associazione, avuti nell’hospice Il Tulipano dell’Ospedale Niguarda a fianco di operatori e medici per capire fino in fondo cosa si prova a lavorare e vivere in un ambiente così particolare.
Oggi ci racconta la sua esperienza in affiancamento ad una seduta di Pet therapy.
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Oggi vi presento una indiscussa “star”, si chiama Popper ed è un magnifico labrador retriever dal manto scuro, indiscusso protagonista della “Pet Therapy” dell’hospice “Il Tulipano” dell’Ospedale di Niguarda.Sono nell’atrio dell’Hospice quando mi appare Popper, accompagnato da Daria, la sua addestratrice. La prima cosa che noto è la sicurezza di Popper, la sua conoscenza del luogo e la padronanza del ruolo che ricopre.
Una vera star, accarezzato dalle infermiere di reparto, chiamato a gran voce, tranquillo, si stende sul divano dell’atrio, in attesa dei comandi che Daria gli darà.
Daria, gentilissima, mi comunica che due “ospiti” le hanno espressamente richiesto l’incontro con Popper e mi aggiorna sul loro stato clinico.
Discutiamo un attimo su come affrontare la situazione ed io, soprattutto, mi preparo psicologicamente, in parte aiutato dal comportamento di Popper che al comando di Daria scende dal divano e in parte dalle assicurazioni di Daria grande professionista, avvezza a situazioni del genere.
Il primo ospite che visitiamo è Massimiliano, un ragazzo giovane, allettato e circondato dai genitori.
Saluta Popper con un filo di voce chiamandolo affettuosamente “Puzzone”. Popper in attesa di un comando da parte di Daria, si colloca su una poltrona altezza letto, allungando la zampa verso la mano di Massimiliano.La semplicità del gesto mi aiuta a non pensare al dolore che regna nella stanza e mi permette di sorridere e di applaudire Popper, che consente a tutti i presenti di cancellare la realtà della situazione ed immaginarne una virtuale fatta di sorprese, amore e ricordi lontani.
Come per incanto si parla solo di cani, si mostrano foto e si commenta la bellezza, l’amore per animali precedentemente avuti.
Popper come tutte le star che si rispettino, dopo aver ottenuto un croccantino da Daria, continua il suo “show”, annusando Massimiliano che lo accarezza, toccandogli il muso e le orecchie.
L’attenzione è rivolta tutta su di lui, la sofferenza di Massimiliano scompare, l’ansia dei genitori viene meno, io stesso dimentico di essere in una stanza dell’Hospice rapito dalla capacità di Popper di eseguire tutti i comandi rivoltigli da Daria come ad esempio trovare un croccantino nascosto sotto una serie di scatoline posizionate su un piatto rigidoIl saluto di Massimiliano e dei suoi genitori è caldo, è un sentito ringraziamento per quel momento di distacco, per la possibilità di non aver pensato alla morte, per non aver sofferto a ricordo di una vita un tempo felice.
Mi siedo sul divano, un attimo, le emozioni sono tante e in contrapposizione fra di loro e Popper quasi leggesse le mie sensazioni, si sdraia accanto a me, allungando il suo muso verso la mia gamba.Il secondo “ospite” è una donna, Nelly, filippina, a sua volta allettata, ha accanto un giovane nipote, che ci aiuta a comprendere le poche parole che la zia pronuncia nella sua lingua madre.
Il viso stanco, sofferente, è costantemente scosso da una tosse persistente che non permette alcun dialogo.
Rimaniamo in silenzio, immobili, incapaci di formulare alcun pensiero, rapiti dalla realtà che è davanti ai nostri occhi, feriti dal continuo rumore dei colpi di tosse che rimbombano nella stanza.
E’ ancora Popper che ci permette di uscire dal buio tunnel creatosi.
Con il muso cerca la mano di Nelly che a fatica, formulando pochi monosillabi, lo accarezza.
Usciamo dalla stanza, affaticati, personalmente con un grosso peso sulle spalle, meravigliandomi di non aver pensato alla morte ma come avrei reagito, io, al loro posto in una tal situazione.
Franco Abbiati